La biblioteca è il cuore pulsante del PISAI. Dalla sua fondazione si è specializzata in opere e riviste di cultura araba e islamica, in linea con l’approccio scientifico dell’Istituto alle fonti in lingua originale, senza trascurare testi di orientalistica e lavori dedicati al dialogo interreligioso.
Dal febbraio 2018 la biblioteca è stata dedicata alla memoria di padre Maurice Borrmans, dei Missionari d'Africa.
Attualmente il patrimonio della biblioteca comprende circa 40000 volumi, la metà dei quali in lingua araba, 900 riviste, 250 delle quali rare o estinte, 30 edizioni pregiate e 30 manoscritti arabi custoditi presso la Biblioteca Apostolica Vaticana.
Il patrimonio della biblioteca è suddiviso in sezioni per soggetto e copre i campi più importanti delle scienze islamiche. Particolarmente rilevanti sono le sezioni dedicate al Corano – con varie edizioni e traduzioni del libro sacro dell’islam, i grandi commentari classici e numerosi studi tematici – e alla cosiddetta Sunna o tradizione profetica, con le più importanti raccolte dei detti o fatti di Muḥammad.
Le donazioni di alcuni benefattori hanno permesso la creazione di alcuni interessanti FONDI.
La ricerca dei testi monografici è accessibile online grazie al CATALOGO KOHA, quella delle riviste attraverso il Motore di ricerca Periodici.
CONSULTA IL REGOLAMENTO
Il primo nucleo dell’attuale biblioteca era situato a Tunisi, quando nel 1926 la Società dei Missionari d’Africa (Padri Bianchi) eresse una fondazione destinata alla formazione di missionari che si preparavano a vivere in ambiente musulmano. Fin dall’inizio si cercò di dotare la casa di una biblioteca specializzata. Nel 1931 questa fondazione prese il nome di Institut des Belles Lettres Arabes (IBLA).
Nel 1949 si decise di separare l’insegnamento dalle altre attività dell’IBLA. Nacque così a La Manouba, vicino a Tunisi, un Centro di studio in cui venivano insegnate la lingua araba e l’islamistica.
Nel 1960, per Decreto della Congregazione dei Seminari e delle Università, questo Centro fu eretto in Pontificio Istituto Superiore di Studi Orientali, meglio conosciuto in francese come Institut Pontifical d’Etudes Orientales (IPEO).
Nel 1964 l’Istituto e la sua biblioteca furono trasferiti a Roma, dove occuparono per tre anni un edificio in Viale XXX Aprile, 15. Nel 1967 l’Istituto ottenne dal Papa San Paolo VI locali più ampi all’interno del Palazzo Sant’Apollinare.
Il trasferimento a Roma, dove già esisteva un Pontificio Istituto Orientale, rese necessario un cambiamento del nome in Pontificio Istituto di Studi Arabi. Fu la Costituzione Apostolica Sapientia christiana del 15 aprile 1979 a riconoscergli il nome attuale di Pontificio Istituto di Studi Arabi e d’Islamistica (PISAI). Nel 1990 infine avvenne il trasloco nella sede attuale di Viale di Trastevere, 89.